L’intelligenza artificiale non è più una promessa futuristica, ma una realtà concreta che sta rivoluzionando il mondo del lavoro in Italia. Secondo l’ultimo report “EY Italy AI Barometer” di EY, l’adozione dell’IA nelle aziende italiane ha registrato un’impennata sbalorditiva, passando dal 12% nel 2024 al 46% nel 2025.
Questa crescita esponenziale dimostra che l’AI non è solo uno strumento, ma un vero e proprio generatore di valore, capace di produrre benefici tangibili per le imprese. I numeri parlano chiaro: la ricerca, che ha coinvolto oltre 500 professionisti italiani, rivela che l’80% di loro ha avuto un’esperienza positiva con l’IA, mentre il 52% dei manager ha già riscontrato vantaggi concreti dal suo utilizzo.
La sfida futura: creare una cultura dell’IA
Nonostante l’enorme progresso, il vero “salto di qualità” deve ancora arrivare. Giuseppe Santonato, AI Leader di EY Europe West, sottolinea che per massimizzare il potenziale dell’IA è essenziale colmare il divario tra leadership e dipendenti.
Il prossimo passo non riguarda solo l’adozione tecnologica, ma la creazione di una cultura aziendale diffusa e condivisa sull’intelligenza artificiale. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari investimenti significativi in tre aree chiave:
- Formazione: per dotare i dipendenti delle competenze necessarie per utilizzare al meglio l’IA.
- Governance: per stabilire regole e processi chiari sull’uso etico e responsabile della tecnologia.
- Accessibilità: per garantire che l’IA sia uno strumento disponibile e facile da usare per tutti.
In conclusione, l’Italia sta vivendo una vera e propria rivoluzione AI. La sfida ora è trasformare questa crescita spontanea in un progresso sostenibile, investendo nella cultura e nelle persone che saranno il motore di questa trasformazione.