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La Nuova Legge sull’Intelligenza Artificiale in Italia: Focus su Privacy e Cybersecurity

Il Consiglio dei Ministri italiano ha recentemente approvato uno schema di disegno di legge sull’intelligenza artificiale (IA), evidenziando l’importanza di bilanciare le opportunità delle nuove tecnologie con i rischi legati al loro uso improprio. Tra gli aspetti trattati nei 26 articoli del disegno di legge, vi sono le disposizioni riguardanti la privacy e la cybersecurity, in linea con il GDPR europeo e con l’obiettivo di garantire un trattamento trasparente e lecito dei dati personali.

Il disegno di legge stabilisce che l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale deve avvenire nel rispetto dei principi fondamentali della libertà di espressione, dell’obiettività dell’informazione e della protezione dei dati personali. In particolare, vengono sottolineate l’importanza della trasparenza nell’utilizzo dei dati personali e la necessità di ottenere il consenso per l’accesso ai sistemi di IA da parte dei minori.

Per quanto riguarda la cybersecurity, l’articolo 6 del disegno di legge stabilisce regole specifiche per le attività di ricerca, sviluppo e utilizzo di sistemi di IA per scopi di sicurezza nazionale e difesa nazionale. Si sottolinea l’importanza di garantire la correttezza, l’attendibilità e la sicurezza dei dati utilizzati nei sistemi di IA, oltre alla necessità di rispettare i principi generali di trasparenza e proporzionalità.

Inoltre, il disegno di legge prevede la creazione di una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale, che sarà sviluppata e aggiornata dalla struttura competente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con le Autorità nazionali di intelligenza artificiale. Questa strategia avrà l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione e incentivando lo sviluppo imprenditoriale e industriale nel settore dell’IA.

Complessivamente, il disegno di legge sull’intelligenza artificiale in Italia mira a garantire una gestione responsabile e trasparente delle nuove tecnologie, con particolare attenzione alla protezione dei dati personali e alla sicurezza nazionale.

Devin di Cognition: L’AI Rivoluzionario per lo Sviluppo Software

L’intelligenza artificiale sta compiendo progressi straordinari ogni giorno, grazie sia a realtà consolidate che a nuove startup che si impegnano quotidianamente per offrire agli utenti del web, ai professionisti di vari settori e agli appassionati di tecnologia nuovi strumenti per semplificare le loro attività e generare contenuti di valore. In questo contesto, emerge Devin, un prezioso strumento sviluppato da una piccola startup omonima.

Cos’è Devin, l’AI di Cognition?

Devin è uno strumento all’avanguardia che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per lo sviluppo di software, siti web e videogiochi. Grazie alle sue innovative funzionalità, potrebbe rappresentare una svolta significativa nel campo dell’IA generativa. Rivolgendosi agli ingegneri e agli sviluppatori, Devin offre un supporto concreto facilitando la scrittura del codice e consentendo un notevole risparmio di risorse, tempo ed energie.

Scott WE, CEO di Cognition, ha sottolineato che Devin può accedere a tutti gli strumenti di sviluppo comunemente utilizzati nel settore, pianificare e eseguire attività complesse e prendere decisioni importanti. In pratica, si occupa del lavoro più impegnativo, consentendo all’utente di concentrarsi sulla fornitura di prompt chiari e corretti.

Le funzionalità di Devin e il suo accesso.

Devin presenta un’interfaccia intuitiva simile a quella dei chatbot e lavora sullo sviluppo di software, siti web e videogiochi come farebbe uno sviluppatore umano. Oltre a fornire comandi testuali, gli utenti possono monitorare l’intero processo e intervenire in caso di errori o imperfezioni.

Il sistema può creare e migliorare applicazioni e siti web, individuare errori nel codice e risolvere bug senza richiedere intervento umano. A differenza di altri strumenti che offrono solo un supporto parziale, Devin gestisce l’intero progetto.

Come ci si può aspettare, l’AI di Cognition rappresenta una risorsa preziosa che consente agli ingegneri di affidare all’intelligenza artificiale le operazioni più ostiche, permettendo loro di concentrarsi su attività più creative.

Attualmente Devin è accessibile solo a clienti selezionati per essere testato e sperimentato. Le aziende interessate a integrarlo nei propri processi lavorativi possono contattare la startup tramite email. In futuro, Cognition potrebbe sviluppare strumenti simili per altre aree di lavoro.

In conclusione, Devin di Cognition si profila come uno strumento rivoluzionario nel panorama dello sviluppo software, offrendo un’alternativa innovativa e efficace per semplificare e ottimizzare i processi di programmazione.

Apple e Google collaborano per portare Gemini su iPhone con iOS 18

L’atteso aggiornamento del sistema operativo iOS 18 per iPhone potrebbe includere una novità sorprendente: l’utilizzo del modello di linguaggio Gemini di Google. Secondo le anticipazioni di Bloomberg, Apple avrebbe stretto un accordo con il colosso di Mountain View per sfruttare le capacità avanzate di intelligenza artificiale generativa offerte da Gemini.

Questa mossa rappresenta un cambiamento significativo per Apple, nota per essere piuttosto riservata nell’adozione di tecnologie sviluppate dai suoi concorrenti. Tuttavia, la crescente domanda da parte degli utenti per funzionalità AI sempre più avanzate avrebbe spinto Cupertino a cercare collaborazioni esterne per colmare questa lacuna.

Gemini è già utilizzato con successo su dispositivi di altri marchi, come il Pixel 8 Pro di Google e la linea Samsung Galaxy S24. Offre funzionalità come Magic Compose, che consente la creazione di messaggi nelle chat direttamente sul dispositivo. Tuttavia, Apple sembra interessata soprattutto all’utilizzo di Gemini per compiti più complessi basati sul cloud, come la generazione di immagini realistiche e testi articolati.

Questa collaborazione tra Apple e Google offre agli utenti iPhone l’accesso a funzionalità avanzate di intelligenza artificiale generativa, che fino ad ora erano disponibili principalmente su altri dispositivi. Mentre Apple continua a sviluppare soluzioni interne come il progetto Ferret e il chatbot Apple GPT, l’utilizzo di Gemini rappresenta una soluzione immediata per soddisfare le esigenze degli utenti in termini di AI.

Tuttavia, l’evoluzione di Gemini non è priva di controversie. Google ha recentemente annunciato una nuova versione del modello, in grado di gestire audio, video e testi di dimensioni molto più grandi rispetto a GPT-4. Tuttavia, alcuni risultati generati da Gemini sono stati oggetto di polemiche, spingendo Google a implementare limitazioni per affrontare le critiche.

In conclusione, la collaborazione tra Apple e Google per portare Gemini su iPhone rappresenta un importante passo avanti nell’integrazione di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale nel mondo Apple. Resta da vedere come questa partnership influenzerà il futuro sviluppo e l’esperienza degli utenti su iOS.

Linux in Ascesa: Il Pinguino al suo Momento d’Oro

Linux continua a dimostrare la sua resilienza nel panorama degli operating system desktop, mantenendosi saldamente al di sopra del 4% di market share e segnando un nuovo incremento, anche se modesto, secondo i dati pubblicati da StatCounter aggiornati a fine marzo 2024. Questo trend positivo potrebbe continuare, specie con l’arrivo imminente di Fedora 40 e Ubuntu 24.04 LTS nelle prossime settimane.

Al momento, Linux si attesta al 4,05% dei computer in circolazione, registrando un aumento dello 0,02% rispetto al mese precedente. È importante notare che questi dati non includono i dispositivi Chromebook con ChromeOS, il cui kernel è simile, ma si concentrano esclusivamente su distribuzioni come Ubuntu, Fedora e Linux Mint. Se si considerassero anche i Chromebook, la quota di Linux supererebbe facilmente il 6%.

In parallelo, macOS di Apple registra una significativa diminuzione, scendendo al 14,68% (-0,74%) rispetto all’anno precedente quando era al 17,21%. Questo calo rappresenta un campanello d’allarme per la società di Cupertino.

Microsoft continua a dominare il mercato degli OS desktop, con il 72,47% (+0,3% rispetto al mese precedente) complessivamente. Tuttavia, vale la pena notare che Windows 11 ha perso terreno, registrando un calo del 1,48% e scivolando al 26,68%. Al contrario, Windows 10 continua a crescere, segnando un aumento del 1,81% e raggiungendo il 69,07% di market share, nonostante il suo supporto sia destinato a terminare entro un anno e mezzo.

È interessante notare che Windows 7, nonostante sia ormai fuori dal supporto ufficiale, è ancora presente sul 3,07% dei PC con un sistema operativo Microsoft.

Questi dati dimostrano che Linux sta vivendo un momento d’oro nel panorama degli OS desktop, con una crescita costante e significativa, mentre sia macOS che Windows stanno affrontando sfide e cambiamenti nel loro market share.

Vulnerabilità critica in OpenSSH: possibile esecuzione di codice remoto su sistemi Linux

Una recente scoperta dei ricercatori di Qualys ha evidenziato una vulnerabilità significativa in OpenSSH, che potrebbe consentire a un attaccante di eseguire codice in remoto su dispositivi compromessi.

Identificata come CVE-2023-38408, questa vulnerabilità colpisce l’ssh-agent di OpenSSH nelle versioni precedenti alla 9.3p2. I ricercatori di Qualys sono riusciti a individuare il bug e hanno sviluppato una Proof of Concept (PoC) per Ubuntu Desktop nelle versioni 22.04 e 21.10. È probabile che altre distribuzioni Linux siano altrettanto vulnerabili.

OpenSSH è un insieme di strumenti open-source utilizzati per creare connessioni cifrate tra dispositivi. Questo set di strumenti è ampiamente adottato su diversi sistemi operativi per consentire agli utenti di stabilire connessioni remote sicure verso altri computer o server.

In particolare, OpenSSH fa uso dell’ssh-agent, un programma utilizzato per l’autenticazione su un server remoto tramite una connessione SSH precedentemente stabilita. In genere, un amministratore di sistema avvia l’ssh-agent sul proprio dispositivo, si connette a un server remoto tramite SSH e abilita la funzionalità di forwarding dell’ssh-agent per consentire l’autenticazione sul server.

Tuttavia, i ricercatori di Qualys hanno individuato una vulnerabilità nel codice sorgente di ssh-agent che potrebbe consentire a un attaccante con accesso al server remoto di accedere alle librerie del dispositivo dell’amministratore e di eseguire codice dannoso.

Il team di sviluppo di OpenBSD è stato prontamente informato della vulnerabilità e ha rilasciato una patch correttiva il 19 luglio scorso. Qualys raccomanda vivamente di aggiornare il software alla versione 9.3p2 il prima possibile per proteggere i sistemi da potenziali attacchi.

Questa scoperta sottolinea l’importanza di vigilare costantemente sulle vulnerabilità dei software critici e di applicare tempestivamente le patch disponibili per garantire la sicurezza dei sistemi e dei dati.