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Meta AI arriva in Italia

Meta ha finalmente annunciato il lancio di Meta AI in Italia e in altri paesi europei, completando così il suo rollout globale che fino ad oggi aveva escluso il Vecchio Continente. La disponibilità dell’assistente digitale era stata limitata solo in Europa a causa di questioni legate alla protezione dei dati personali, e in particolare al rispetto del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati).

Il ritardo: GDPR e la conformità normativa

Il lancio di Meta AI in Europa era stato sospeso lo scorso 14 giugno 2024, dopo che la Data Protection Commission dell’Irlanda era intervenuta a seguito della richiesta dell’organizzazione noyb. La causa del ritardo risiedeva nel fatto che Meta aveva scelto di utilizzare l’“interesse legittimo” come base giuridica per il trattamento dei dati degli utenti, invece di optare per il consenso esplicito, come previsto dalla normativa europea.

Tuttavia, già a luglio 2024, Meta aveva annunciato che non avrebbe lanciato in Europa i modelli Llama multimodali, giustificando la decisione con la “natura imprevedibile del contesto normativo europeo”. Nonostante ciò, la versione testuale di Meta AI ha finalmente fatto il suo debutto, sebbene con alcune limitazioni, come vedremo.

Funzionalità attuali: solo testo, niente immagini

Al momento, gli utenti italiani e europei potranno utilizzare Meta AI esclusivamente per interazioni basate su testo, senza la possibilità di generare o modificare immagini. Ciò significa che, a differenza di altre versioni internazionali del servizio, non sarà possibile ottenere risposte visive o lavorare con immagini, una limitazione dovuta al contesto normativo.

Meta AI sarà accessibile attraverso le app WhatsApp, Facebook, Messenger e Instagram, dove gli utenti troveranno un’icona blu con il logo di Meta AI per avviare conversazioni dirette. Inoltre, sarà possibile interagire con l’assistente nelle conversazioni di gruppo su WhatsApp (e, in futuro, anche su Messenger e Instagram Direct), utilizzando il comando @MetaAI seguito da una domanda o un prompt.

Integrazione con i contenuti e funzionalità future

Meta AI potrà sfruttare i contenuti degli utenti, come messaggi, post e reel, per fornire risposte più pertinenti e contestualizzate. L’assistente avrà inoltre la capacità di connettersi a Internet per raccogliere informazioni e migliorare la qualità delle risposte. Tuttavia, Meta ha specificato che, per il momento, non sarà in grado di rispondere a domande relative a contenuti visivi, come immagini o video.

Nonostante queste limitazioni, Meta ha già annunciato che, in futuro, aggiungerà funzionalità come la personalizzazione e la memoria, migliorando ulteriormente l’esperienza dell’utente.

Meta AI su Ray-Ban: un’anteprima delle funzionalità

Meta AI sarà anche integrato sugli occhiali smart Ray-Ban, ma in una versione limitata che arriverà a partire da novembre 2024. In questa fase iniziale, gli occhiali offriranno solo funzionalità di base, con la possibilità di interagire tramite comandi vocali e ottenere risposte attraverso l’assistente.

Cosa aspettarsi in futuro

Il lancio di Meta AI in Europa segna un passo importante nell’espansione globale dell’assistente digitale, ma ci sono ancora molte novità in arrivo. Con l’introduzione di personalizzazione e memoria, Meta mira a rendere l’esperienza ancora più interattiva e mirata, migliorando la qualità del servizio nel rispetto delle normative europee.

In sintesi, sebbene il lancio di Meta AI in Europa parta con funzionalità limitate, i prossimi mesi porteranno sicuramente ulteriori aggiornamenti, rendendo l’assistente sempre più potente e versatile.

Microsoft chiude Skype a maggio 2025: L’addio definitivo e il passaggio a Teams

Dopo oltre 20 anni di presenza nel mondo della comunicazione online, Skype, uno dei software di messaggistica e chiamate più iconici, chiuderà definitivamente a maggio 2025. La notizia, che segna la fine di un’era, è stata ufficialmente confermata da Microsoft nell’ultima anteprima di Skype per Windows. Gli utenti sono stati avvertiti che l’app non sarà più disponibile e che tutte le comunicazioni dovranno essere effettuate tramite Microsoft Teams.

La lenta fine di Skype: da pioniere della comunicazione a software in declino
Skype è stato lanciato nel 2003 e, per molti anni, ha dominato il settore delle chiamate VoIP (Voice over IP) e della messaggistica istantanea, diventando il punto di riferimento per milioni di utenti in tutto il mondo. Nel 2011, Microsoft lo ha acquistato per 8,5 miliardi di dollari, integrandolo progressivamente nei suoi prodotti, ma senza riuscire a mantenere la sua posizione di leadership. Le difficoltà nell’integrazione con Windows 10 e i tentativi falliti di rilanciare il servizio hanno segnato un lento declino.

La nascita di Microsoft Teams: l’inizio della fine di Skype
Nel 2017, con il lancio di Microsoft Teams, la compagnia di Redmond ha iniziato a focalizzarsi su una piattaforma più moderna e versatile, pensata non solo per la comunicazione, ma anche per la collaborazione in ambito aziendale. La chiusura di Skype for Business nel 2021 ha segnato il primo passo decisivo verso il progressivo abbandono di Skype come piattaforma di comunicazione principale.

Teams prende il posto di Skype: il passaggio definitivo
Con l’arrivo di Windows 11, Microsoft ha ulteriormente rafforzato la sua strategia di sostituire Skype con Teams, integrando quest’ultimo in modo ancora più profondo all’interno del sistema operativo. Teams è ora la piattaforma centrale di Microsoft per la gestione di chat, chiamate, video e collaborazione, sia nel contesto business che consumer. Skype, che fino a oggi ha continuato a ricevere aggiornamenti, sarà definitivamente sostituito.

Cosa aspettarsi per gli utenti di Skype?
A partire dal mese di maggio, gli utenti di Skype inizieranno a visualizzare messaggi che li inviteranno a migrare su Teams Free, la versione gratuita di Teams. Questo nuovo ambiente offrirà funzionalità simili a quelle di Skype, ma in un’interfaccia più moderna e completamente integrata con l’ecosistema Microsoft. Sebbene Microsoft non abbia ancora confermato se sarà disponibile una funzionalità di migrazione automatica per trasferire contatti e cronologia chat, è probabile che vengano annunciate soluzioni che semplificheranno il passaggio.

Gli utenti di Skype che dovranno passare a Teams troveranno una piattaforma avanzata per le videochiamate, la messaggistica e la condivisione di file, ma con un’interfaccia completamente diversa da quella di Skype. Microsoft continuerà a puntare su Teams per offrire un’esperienza più moderna e funzionale, che risponde meglio alle esigenze sia dei professionisti che degli utenti domestici.

Conclusione
La chiusura di Skype segna un capitolo importante nella storia della comunicazione online, un capitolo che si chiude dopo un lungo periodo di cambiamenti. Microsoft, con il suo impegno verso Teams, sembra voler centralizzare tutte le sue soluzioni di comunicazione su un’unica piattaforma, semplificando l’esperienza utente e integrando meglio i suoi servizi. Se Skype è stato il pioniere, Teams rappresenta il futuro delle comunicazioni digitali.