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Voxel Informatica s.a.s.

Colosseum: il supercomputer italiano per l’intelligenza artificiale generativa

Il supercomputer Colosseum, progettato per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa, segna un importante passo avanti per l’Italia nel campo della tecnologia avanzata. Realizzato da iGenius, una startup italiana, questo supercomputer sarà tra i più potenti al mondo e rappresenterà un pilastro nell’innovazione per i settori ad alta regolamentazione come la finanza, la sanità e la pubblica amministrazione.

Un’architettura all’avanguardia per prestazioni straordinarie

Colosseum è costruito su una potente infrastruttura basata su un DGX SuperPOD di NVIDIA, integrando circa 80 sistemi DGX GB200. Ogni sistema sarà composto da 36 CPU Grace e 72 GPU Blackwell di NVIDIA, una combinazione che permette al supercomputer di raggiungere prestazioni di circa 115 ExaFLOPS (1 ExaFLOP = 1 quintilione di operazioni al secondo), una capacità che lo rende uno dei più grandi supercomputer per applicazioni AI al mondo. Queste caratteristiche permetteranno a iGenius di sviluppare modelli AI generativi open source e Large Language Model (LLM) con oltre un trilione di parametri, che verranno utilizzati per risolvere le sfide più complesse nei settori della finanza, della sanità e della pubblica amministrazione.

Energia rinnovabile per un impatto sostenibile

Un aspetto innovativo di Colosseum è il sistema di raffreddamento a liquido, che sarà alimentato esclusivamente da energia rinnovabile. Questo approccio non solo consente di ottenere alte prestazioni computazionali, ma rispetta anche gli impegni di sostenibilità, riducendo l’impronta ambientale del supercomputer.

Utilizzo di tecnologie NVIDIA avanzate

iGenius sfrutterà la potente piattaforma software NVIDIA AI Enterprise, insieme all’architettura NVIDIA Nemotron e al framework NVIDIA NeMo, per sviluppare modelli di AI di ultima generazione. Questi modelli saranno offerti come microservizi NVIDIA NIM, una tecnologia che consente di integrare facilmente le capacità di intelligenza artificiale nei processi aziendali. Tra i primi a utilizzare questi modelli ci saranno importanti istituzioni finanziarie, comprese alcune delle principali società di gestione patrimoniale e finanziaria a livello mondiale, tra cui istituzioni finanziarie F100.

Un passo verso il futuro con investimenti strategici

Questo progetto arriva in un momento particolarmente favorevole per iGenius. La startup ha recentemente completato un round di finanziamenti da 650 milioni di euro, con investitori di rilievo come Angel Capital Management ed Eurizon Asset Management, che hanno contribuito a far crescere il valore dell’azienda al di sopra del miliardo di euro, conferendole lo status di unicorno. Questa iniezione di capitale permetterà a iGenius di espandere ulteriormente le sue operazioni e accelerare lo sviluppo di soluzioni AI di avanguardia.

Le parole di Uljan Sharka, CEO di iGenius

Uljan Sharka, CEO di iGenius, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con NVIDIA, dichiarando:

“La combinazione della nostra esperienza software e il computing accelerato di NVIDIA ci aiuta a sbloccare opportunità trasformative per risolvere sfide straordinarie, in passato irrisolvibili, nei settori della finanza, della sanità e della pubblica amministrazione, al servizio dei clienti di tutto il mondo.”

Con Colosseum, l’Italia si prepara a entrare nell’élite mondiale dei leader nell’intelligenza artificiale e nel computing ad alte prestazioni.

Microsoft presenta Hyperlight: una nuova libreria open source per la virtualizzazione in Rust

Recentemente, Microsoft ha annunciato un nuovo progetto open source che sta facendo parlare di sé nel mondo della virtualizzazione: Hyperlight. Si tratta di una libreria leggera, dedicata alla gestione delle macchine virtuali (VMM), progettata per garantire prestazioni elevate e al contempo una sicurezza robusta, grazie alla sua architettura basata su Rust. Hyperlight è pensata per l’uso in ambienti embedded, supportando sia applicazioni su Windows che su Linux.

Cos’è Hyperlight e come funziona?

Hyperlight è una libreria che punta a semplificare e ottimizzare la gestione delle macchine virtuali, offrendo al contempo una protezione avanzata. Ogni richiesta di funzione che passa attraverso Hyperlight viene eseguita in modo isolato all’interno di una macchina virtuale, grazie a un hypervisor dedicato per ogni operazione. Questo approccio migliora la sicurezza, mantenendo le funzioni isolate e protette. Inoltre, l’uso di Rust permette di ottenere prestazioni elevate, riducendo al minimo i rischi legati a vulnerabilità di sicurezza tipiche di altri linguaggi più tradizionali.

La libreria è compatibile sia con Linux KVM che con Microsoft Hyper-V, i due principali hypervisor del panorama open source e commerciale, rispettivamente. Microsoft ha progettato Hyperlight per essere un tool versatile, pensato per ambiti che spaziano dal cloud computing, all’Internet of Things (IoT), fino a scenari industriali dove la sicurezza e la velocità di esecuzione sono fondamentali.

Un progetto open source con licenza Apache 2.0

Microsoft ha deciso di rilasciare Hyperlight come progetto open source sotto licenza Apache 2.0, favorendo così l’adozione e la collaborazione della comunità di sviluppatori. La libreria è già disponibile su GitHub, con il codice sorgente completo a disposizione di chiunque voglia contribuire o adattarla alle proprie esigenze. Microsoft ha anche annunciato che sottoporrà Hyperlight alla Cloud Native Computing Foundation (CNCF) come progetto sandbox, con l’intento di ampliare ulteriormente la sua diffusione e il suo supporto nell’ambito della virtualizzazione moderna.

Supporto multipiattaforma e per scenari di produzione

Hyperlight è pensata per essere utilizzata in vari scenari, tra cui:

  • Cloud: per migliorare la gestione delle risorse virtualizzate in ambienti cloud.
  • Industria: per applicazioni in contesti ad alta affidabilità, come nel settore manifatturiero o nell’automazione industriale.
  • Internet of Things (IoT): per dispositivi embedded che necessitano di un alto livello di sicurezza e prestazioni.

La libreria è progettata per funzionare su sistemi sia Linux che Windows, e supporta la virtualizzazione tramite KVM (su Linux) e Hyper-V (su Windows), garantendo una grande flessibilità per gli sviluppatori e gli amministratori di sistema.

Un’evoluzione nella virtualizzazione confidenziale: OpenHCL

Non è la prima volta che Microsoft investe nel mondo della virtualizzazione open source. Solo il mese scorso, infatti, l’azienda aveva annunciato il rilascio di OpenHCL, una libreria open source basata anch’essa su Rust, dedicata alla creazione di ambienti virtuali confidenziali per macchine virtuali Intel e AMD. OpenHCL supporta le protezioni hardware TDX (Intel) e SEV-SNP (AMD), offrendo un ulteriore strato di sicurezza per l’esecuzione di workload sensibili.

La libreria OpenHCL è compatibile con architetture x86 e ARM64 ed è già utilizzata in Azure, la piattaforma cloud di Microsoft, per garantire elevati livelli di protezione dei dati.

Conclusioni

Con Hyperlight, Microsoft continua a investire nel mondo della virtualizzazione open source, mirando a creare soluzioni leggere, sicure e altamente performanti. L’adozione di Rust come linguaggio di programmazione per progetti di virtualizzazione è un segno chiaro della volontà di Microsoft di promuovere pratiche di sviluppo moderne e sicure. Grazie alla compatibilità con piattaforme Windows e Linux, e alla sua integrazione con i principali hypervisor, Hyperlight si preannuncia come una risorsa preziosa per sviluppatori e aziende impegnate nel mondo della virtualizzazione e del cloud computing.

UE avvia due procedimenti contro Apple per mancato rispetto della DMA

La Commissione Europea ha intensificato la sua azione nei confronti di Apple, aprendo due nuovi procedimenti che riguardano il mancato rispetto delle normative previste dal Digital Markets Act (DMA). In passato, Apple era già stata oggetto di tre indagini per non aver soddisfatto pienamente i requisiti del DMA. Ora, questi nuovi procedimenti si concentrano sull’obbligo di garantire l’interoperabilità con dispositivi e sviluppatori di terze parti, in particolare sui sistemi operativi iOS e iPadOS.

Le restrizioni di Apple e il contesto normativo

Secondo quanto stabilito dal DMA, Apple è tenuta a offrire interoperabilità gratuita alle aziende e agli sviluppatori che desiderano utilizzare hardware e funzionalità software legate a iOS e iPadOS. Negli ultimi mesi, Apple ha apportato alcune modifiche per adeguarsi alla normativa, come l’introduzione del supporto per RCS nei messaggi e la possibilità di accedere al chip NFC per i pagamenti contactless. Tuttavia, queste modifiche non sembrano essere considerate sufficienti dalla Commissione.

Invece di attendere nuove proposte da parte di Apple, la Commissione indicherà direttamente le modifiche che l’azienda dovrà implementare. I due procedimenti aperti mirano a correggere specifiche limitazioni, alcune delle quali sono già note da tempo.

Il primo procedimento: interoperabilità con dispositivi connessi

Il primo procedimento riguarda l’interoperabilità tra i dispositivi Apple e quelli di terze parti. Attualmente, prodotti come gli Apple Watch sono utilizzabili solo con gli iPhone, e le AirPods presentano funzionalità limitate se collegate a dispositivi non Apple. Questa chiusura del sistema limita notevolmente la libertà di scelta dei consumatori e ostacola la concorrenza.

La Commissione chiederà ad Apple di fornire interoperabilità per funzionalità come notifiche, associazione dei dispositivi e connettività con device non Apple, inclusi smartwatch, auricolari e visori per realtà virtuale. L’obiettivo è eliminare le attuali barriere che impediscono ai dispositivi non Apple di sfruttare al massimo il proprio potenziale all’interno dell’ecosistema iOS.

Il secondo procedimento: risposte trasparenti per le richieste di interoperabilità

Il secondo procedimento riguarda il modo in cui Apple gestisce le richieste di interoperabilità da parte degli sviluppatori e delle terze parti. Secondo la Commissione, il processo attuale non è né sufficientemente trasparente né equo. Gli sviluppatori devono avere un percorso chiaro e prevedibile per ottenere accesso alle funzionalità chiave di iOS e iPadOS.

La Commissione intende quindi obbligare Apple a migliorare il proprio processo di risposta, garantendo tempi rapidi e trasparenza nelle comunicazioni. Questa misura mira a favorire una maggiore concorrenza, permettendo a tutti gli sviluppatori di lavorare su un terreno di gioco equo.

Conseguenze e tempistiche dei procedimenti

I due procedimenti avranno una durata massima di sei mesi, al termine dei quali la Commissione fornirà ad Apple indicazioni dettagliate sulle modifiche da implementare per rispettare l’obbligo di interoperabilità. Se Apple non dovesse adeguarsi, potrebbe affrontare sanzioni significative, fino al 10% delle entrate globali annuali.

Inoltre, la mancata interoperabilità ha già avuto ripercussioni immediate su Apple: il lancio di Apple Intelligence in Europa, previsto per il 2024, è stato posticipato al 2025 a causa del non rispetto delle norme DMA.

Conclusioni

Con l’avvio di questi nuovi procedimenti, la Commissione Europea dimostra ancora una volta la sua determinazione a far rispettare le regole stabilite dal Digital Markets Act. Le aziende come Apple, che detengono un potere di mercato significativo, dovranno adattarsi a un panorama sempre più regolamentato, dove l’interoperabilità e la concorrenza saranno elementi centrali.

Apple Ring

I dispositivi indossabili stanno vivendo una rapida evoluzione, con innovazioni che ampliano costantemente le loro funzionalità. Tra questi, gli anelli smart hanno iniziato a catturare l’attenzione, specialmente per le loro potenzialità nel campo del monitoraggio della salute.

Tuttavia, non tutti i modelli si sono rivelati all’altezza delle aspettative. Un esempio è il Galaxy Ring di Samsung, che ha deluso molti utenti a causa della durata della batteria, probabilmente sacrificata per mantenere un design più compatto. In questo scenario, Apple sembra pronta a rispondere con il suo Apple Ring, un dispositivo che promette di elevare ulteriormente le capacità offerte da questi accessori tecnologici.

Secondo una recente domanda di brevetto, Apple starebbe sviluppando un “Ring Device” capace di controllare vari dispositivi elettronici presenti nell’ambiente dell’utente. A differenza di quanto si potrebbe pensare, l’Apple Ring non sarà limitato all’ecosistema Apple, ma sarà in grado di interagire anche con dispositivi di terze parti come altoparlanti, lampade e persino elettrodomestici come un bollitore. Grazie all’integrazione di mappe virtuali, l’anello potrebbe localizzare e gestire i dispositivi in ogni stanza della casa, aprendo nuove possibilità nell’ambito della realtà aumentata.

L’Apple Ring potrebbe diventare un vero e proprio centro di controllo per l’intero ecosistema tecnologico. Apple prevede di integrare una serie di sensori avanzati, dai rilevatori di forza ai sensori di luce ambientale e unità di misura inerziali, che permetterebbero agli utenti di interagire con i dispositivi tramite gesti, pressione o comandi vocali. Questa varietà di input renderebbe l’anello smart estremamente versatile, trasformandolo in un accessorio ideale per gestire non solo i dispositivi Apple, ma anche quelli di altri produttori.

Nonostante il progetto sia ancora in fase di brevetto, l’idea di un Apple Ring capace di centralizzare le interazioni con una vasta gamma di dispositivi potrebbe rivoluzionare il nostro rapporto quotidiano con la tecnologia. Immaginate di controllare il MacBook, regolare il volume della Apple TV o automatizzare gli elettrodomestici, tutto tramite un unico anello. Potrebbe davvero diventare l’accessorio indispensabile del futuro.

Google dice addio a goo.gl

Google ha annunciato che tra poco più di un anno tutti i link accorciati dal servizio goo.gl smetteranno di funzionare. Questa decisione segna la fine definitiva di un percorso di dismissione avviato da tempo. Il servizio goo.gl, introdotto nel 2009, ha permesso di abbreviare i collegamenti alle pagine web e ad altri contenuti su Internet, facilitandone la gestione e la condivisione. Tuttavia, il 25 agosto 2025, questi URL non saranno più operativi.

goo.gl: L’addio definitivo previsto per il 2025

Per chi non fosse familiare, goo.gl è stato uno strumento popolare per la creazione di URL brevi, come trasformare https://www.voxel-informatica.it/goo-gl-addio-url-non-funzionanti/ in https://goo.gl/******. A partire dal 23 agosto 2024, i link generati mostreranno una pagina di intermezzo con un messaggio relativo alla dismissione del servizio prima di portare a destinazione. Il servizio cesserà definitivamente il 25 agosto 2025.

Il declino dell’URL shortener di Google

Google ha spiegato che la decisione è dovuta a un cambiamento radicale nelle modalità di ricerca e fruizione dei contenuti su Internet. Inoltre, sono stati resi disponibili numerosi URL shortener alternativi nel tempo. Tuttavia, per chi si troverà ad affrontare collegamenti non più funzionanti, questa può sembrare una magra consolazione. Questo cambiamento rischia di alimentare il fenomeno del decadimento digitale, che erode progressivamente quanto presente online e rende più difficoltoso l’accesso alle risorse.

Una lunga storia: dal lancio alla dismissione

Il servizio goo.gl è stato lanciato a dicembre 2009, inizialmente legato a Google Toolbar e Feedburner, diventando poi un’entità autonoma l’anno successivo. Già dall’aprile 2018 non accettava nuovi utenti e dal 2019 ha smesso di accorciare nuovi link. Ora, con la chiusura definitiva all’orizzonte, è chiaro che Google considera superata la necessità di un proprio servizio di URL shortening, data la vasta disponibilità di alternative.


Aggiornamenti come questo sono cruciali per chi gestisce contenuti online, poiché la perdita di URL funzionanti può avere un impatto significativo sulla fruibilità delle risorse. Continuate a seguirci per ulteriori notizie e consigli su come adattarsi ai cambiamenti nel mondo digitale.

Linux Cresce Ancora: Il Market Share Torna Sopra il 4%

Secondo le nuove statistiche condivise da StatCounter, aggiornate a fine giugno 2024, Linux sta registrando una nuova crescita in termini di market share, superando nuovamente il 4% e attestandosi al 4,05%. Questo risultato era già stato raggiunto alcuni mesi fa, seguito da un lieve calo.

Sistemi Operativi Desktop: Linux torna a crescere

Rispetto a maggio, Linux ha segnato una variazione positiva del +0,28%. È importante notare che queste statistiche escludono i dispositivi basati su ChromeOS, nonostante condividano lo stesso kernel, e si concentrano esclusivamente su distribuzioni come Ubuntu, Fedora e Linux Mint. Al contrario, la piattaforma di Google destinata ai Chromebook è scivolata all’1,93% (-0,57%).

La situazione di Windows: Windows 11 in crescita, calo per Windows 10

Anche per Microsoft ci sono cambiamenti significativi. Considerando tutte le versioni di Windows in circolazione, il sistema operativo occupa il 72,81% del mercato, registrando un calo dell’1,10%.

Un’analisi più dettagliata mostra che Windows 11 è in crescita, sfiorando il 30% (29,75%, +2,08%), a scapito del predecessore Windows 10, che per il secondo mese consecutivo ha perso quota, attestandosi al 66,04% (-2,30%). Nonostante la distribuzione ancora massiva nel settore PC, l’impegno di Microsoft per incentivare l’upgrade a Windows 11 sta iniziando a dare i suoi frutti, anche se il tempo stringe considerando la scadenza del supporto ufficiale per Windows 10 fissata per ottobre 2025. È improbabile che si assista a un avvicendamento completo tra le due versioni entro poco più di un anno.

Le vecchie versioni di Windows: un resiliente W7

Infine, è interessante notare che alcune versioni obsolete di Windows continuano a essere utilizzate da un gruppo di utenti fedeli. Windows 7, ad esempio, ha registrato una crescita, attestandosi al 2,96% (+0,30%). Anche Windows 8.1 (0,40%, -0,03%) e Windows 8 (0,36%, +0,12%) mantengono una piccola, ma presente, quota di mercato.

In sintesi, il panorama dei sistemi operativi desktop mostra una crescita interessante per Linux, una continua transizione tra le versioni di Windows e una persistenza di alcune edizioni più datate del sistema operativo di Microsoft.

Guida per passare ad un account locale su Windows

Recentemente, Microsoft ha pubblicato sul suo sito ufficiale una guida su come gli utenti possono passare da un account locale a un account Microsoft sui propri PC Windows. Successivamente, l’azienda ha aggiornato la guida includendo una sezione separata per la migrazione inversa: da un account Microsoft a un account locale.

Il Ripristino della Guida dopo la Rimozione

In un primo momento, Microsoft ha rimosso la sezione dedicata alla migrazione verso un account locale, suscitando notevole malcontento tra gli utenti. Probabilmente a causa delle reazioni negative, l’azienda di Redmond ha deciso di ripristinare questa parte della guida, dimostrando di ascoltare le preferenze dei propri utenti.

La Nuova Guida Online per il Passaggio da un Account Microsoft a un Account Locale su Windows 11

Microsoft promuove l’utilizzo degli account online durante la configurazione di Windows 11, offrendo vantaggi come l’integrazione semplificata dei servizi Microsoft, maggiore sicurezza e sincronizzazione dei dati su diversi dispositivi. Tuttavia, molti utenti preferiscono ancora utilizzare account locali per una maggiore riservatezza dei dati o per la facilità d’uso.

Istruzioni per il Passaggio da un Account Microsoft a un Account Locale

Microsoft ha ora ripristinato e aggiornato la guida per spiegare come passare da un account Microsoft a un account locale su Windows 11. Ecco i passaggi da seguire:

  1. Aprire l’applicazione Impostazioni sul dispositivo Windows.
  2. Selezionare “Account” e quindi “Informazioni personali”. È possibile accedere a questa sezione anche digitando “Informazioni personali” nella barra di ricerca.
  3. Se si utilizza un account Microsoft, verrà visualizzata l’opzione “Accedi con un account locale”. Fare clic su di essa.
  4. Inserire un nome utente, una password e un suggerimento per la password. Il nome utente deve essere unico sul dispositivo.
  5. Fare clic su “Avanti”, quindi su “Disconnetti e termina”.
  6. Ricollegarsi al dispositivo utilizzando il nuovo account locale.

Consigli di Sicurezza

Quando si utilizza un account locale, è altamente consigliato creare un disco di ripristino della password. In caso di dimenticanza della password e in assenza di questo disco, non sarà possibile recuperare l’accesso al proprio account.

Guida per il Recupero della Password

Microsoft ha inoltre pubblicato una nuova guida su come reimpostare la password di un account Microsoft o di un account locale, un’informazione preziosa per chiunque dimentichi le proprie credenziali di accesso.

Con queste istruzioni, gli utenti hanno ora a disposizione una risorsa completa per gestire i propri account, sia locali che Microsoft, su Windows 11, garantendo un’esperienza d’uso più flessibile e sicura.

L’AI nella Cybersecurity

Le aziende che adottano la tecnologia stanno preparando il terreno per un futuro brillante in un mondo che cambia a un ritmo accelerato. Settori come l’intrattenimento, i nuovi prodotti e gli affari sono stati rivoluzionati dalla digitalizzazione. In questo contesto, i fornitori di servizi, equipaggiati con gli strumenti necessari, possono soddisfare immediatamente le richieste dei clienti.

Tuttavia, l’era digitale presenta anche numerosi svantaggi. Tra i rischi maggiori vi è la possibilità di perdere i propri dati personali. Negli ultimi dieci anni, i casi di furto d’identità, violazione dei dati e perdite finanziarie sono aumentati esponenzialmente. I cyberattacchi sono pervasivi e colpiscono individui, aziende e nazioni. Gli attori delle minacce possono operare da qualsiasi luogo del mondo, rendendo essenziale per le aziende migliorare costantemente la propria postura di sicurezza informatica.

Il Duplice Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Sicurezza Aziendale

L’intelligenza artificiale (IA) ha non solo migliorato la cybersicurezza, ma ha anche rivoluzionato la fornitura di servizi. Si stima che il 15% delle aziende a livello mondiale abbia incorporato l’IA nei propri processi. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie può portare con sé sia vantaggi sia rischi. Gli hacker possono sfruttare la stessa tecnologia usata per proteggere le aziende se queste ultime non adottano misure di sicurezza adeguate.

Importanza di un Aggiornamento Costante

Per mantenere la sicurezza aziendale, è cruciale aggiornare regolarmente le soluzioni di sicurezza basate sull’IA. Le aziende devono implementare segnali codificati unici che le tecnologie AI possano interpretare come minacce. Una valutazione regolare del rischio di cybersecurity aiuta a mantenere i sistemi di intelligenza artificiale sempre pronti. In caso di attacco, è fondamentale analizzare come gli hacker abbiano avuto accesso ai sistemi e creare rilevamenti per bloccare future intrusioni simili.

La Sfida della Sicurezza Machine-to-Machine

In un contesto aziendale sempre più automatizzato, le interazioni machine-to-machine riducono la necessità di intervento umano, ma amplificano anche i rischi. Un virus che si diffonde in una rete automatizzata può causare danni rapidamente, sottolineando l’importanza di un controllo rigoroso dell’accesso ai sistemi informatici.

L’Evoluzione degli Attacchi Informatici

Gli attacchi informatici sono diventati sempre più organizzati e metodici. Gli hacker cercano continuamente di aggirare le misure di sicurezza più efficaci. Le loro imprese criminali, spesso ben finanziate, sono dotate di risorse significative e strutture organizzative avanzate. Questo rende l’automazione delle difese aziendali non solo un vantaggio, ma una necessità.

Migliorare la Sicurezza Informatica con l’IA

L’intelligenza artificiale è essenziale nel rafforzamento della cybersecurity. I sistemi AI sono in grado di rilevare attività sospette e limitare l’accesso fino all’autorizzazione. Basati sul Machine Learning, questi sistemi apprendono dai dati storici per distinguere tra accessi legittimi e fraudolenti. La precisione e la velocità con cui l’IA identifica le minacce superano di gran lunga le capacità umane, prevenendo attacchi che potrebbero costare milioni alle aziende.

Operazioni di Intelligenza Artificiale

I sistemi di IA utilizzano reti di computer addestrate per identificare e prevenire le minacce. Sebbene l’IA operi per lo più autonomamente, può ricevere indicazioni per la valutazione e la classificazione dei rischi. Questo approccio permette di prendere decisioni informate e potenziare le capacità dell’IA contro minacce come ransomware e malware.

Vantaggi dell’IA nella Cybersecurity

L’IA offre molteplici vantaggi nel campo della cybersecurity:

  • Rilevamento delle Minacce: L’IA può riconoscere nuove minacce e attività dannose, rilevando modelli sospetti e attacchi prima che si infiltrino nei sistemi.
  • Gestione dei Bot: L’IA distingue tra bot legittimi e maligni, migliorando la sicurezza del traffico web.
  • Valutazione del Rischio: L’IA aiuta a creare registri degli utenti e delle applicazioni, anticipando i rischi e distribuendo le risorse in modo strategico.
  • Protezione degli Endpoint: L’IA stabilisce un comportamento di base per ogni dispositivo, offrendo una protezione maggiore rispetto ai tradizionali software antivirus.
  • Rilevamento del Phishing: L’IA identifica e monitora i siti di phishing, permettendo risposte rapide e prevenendo accessi non autorizzati.

Conclusione

In conclusione, l’intelligenza artificiale ha trasformato significativamente la cybersecurity, migliorando le difese aziendali e rendendo più efficienti le operazioni quotidiane. Tuttavia, i progressi tecnologici hanno anche dato agli hacker strumenti più sofisticati per colpire le aziende. Per prevenire le crisi e migliorare la resilienza, l’IA è diventata indispensabile nel monitoraggio e nel rilevamento delle minacce, guidando le risposte agli incidenti e rafforzando la sicurezza delle organizzazioni. Nonostante alcune sfide, l’IA rappresenta un elemento chiave per il futuro della cybersecurity.

Apple Intelligence

Apple ha finalmente fatto il grande salto nell’intelligenza artificiale, annunciando la sua nuova soluzione chiamata Apple Intelligence. Questa tecnologia rivoluzionaria si distingue per la sua profonda integrazione nei sistemi operativi e nelle app Apple, con la capacità di elaborare molte richieste direttamente sul dispositivo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Comprensione del Linguaggio Naturale e Strumenti di Scrittura

Apple Intelligence sarà in grado di comprendere il linguaggio naturale e offrirà una serie di strumenti di scrittura a livello di sistema. Gli utenti potranno interagire con applicazioni come Mail, Notes, Safari, Pages, Keynote e app di terze parti, facilitando la scrittura e la rielaborazione dei testi. Ma non si tratta solo di testo: la tecnologia sarà in grado di comprendere immagini, azioni e operazioni legate al contesto personale dell’utente.

Creazione di Contenuti e Immagini Personalizzate

Immaginate di voler creare un’immagine per augurare buon compleanno a un amico: basterà descrivere l’immagine desiderata e Apple Intelligence farà il resto, tutto senza uscire da iMessage. Una delle funzioni più interessanti è Genmoji, che permetterà di generare emoji personalizzati.

Funzionalità Avanzate e Comprensione del Codice

Apple Intelligence potrà anche compiere azioni complesse, come la comprensione di linguaggi di programmazione su Mac. Uno dei suoi punti di forza è l’accesso alle informazioni personali e al contesto, ovvero ciò che appare sul display del dispositivo. Importante sottolineare che i dati non verranno condivisi né elaborati in cloud, ma rimarranno al sicuro all’interno del dispositivo.

Siri e Digitazione Assistita

Un’altra novità è la possibilità di digitare su Siri: basterà toccare due volte nella parte inferiore dello schermo per visualizzare una tastiera, gestibile anche con la voce. Siri sarà in grado di trovare foto, estrarre dati e inserirli in moduli automaticamente. Inoltre, Siri guadagnerà nuove funzionalità e capacità di interazione con le applicazioni grazie a nuove API e framework a disposizione degli sviluppatori.

Integrazione con Mail e ChatGPT

Apple Intelligence offrirà una grande integrazione con Mail, permettendo di identificare contenuti, scrivere risposte automatiche, elaborare riepiloghi e molto altro, migliorando notevolmente la produttività. Sarà anche possibile integrare modelli esterni, inclusa l’esperienza con ChatGPT alimentata da GPT-4, integrato in Siri. Gli utenti potranno accedere a ChatGPT gratuitamente senza creare un account, e le richieste non verranno registrate. Gli abbonati a ChatGPT potranno usufruire delle funzionalità a pagamento all’interno delle esperienze.

Disponibilità e Compatibilità

Apple Intelligence sarà disponibile su iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. Sarà supportata da iPhone 15 Pro, iPad e Mac con chip M1 e versioni successive. Il lancio in lingua inglese americana è previsto per quest’estate, mentre la versione beta sarà disponibile questo autunno come parte di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. Altre lingue e piattaforme seguiranno entro la fine dell’anno.

Apple Intelligence rappresenta un passo avanti significativo per Apple, offrendo un’esperienza utente più integrata e sicura grazie all’elaborazione locale delle informazioni. Siamo entusiasti di vedere come questa nuova tecnologia trasformerà il modo in cui utilizziamo i dispositivi Apple.

Integrazione IA su Firefox

Mozilla, seguendo l’esempio di molte altre aziende tecnologiche, sta integrando l’intelligenza artificiale nel suo browser Firefox per migliorare l’accessibilità.

Didascalie Generate dall’IA per le Immagini su Firefox

In un recente post su Mozilla Hacks, Tarek ZIade ha illustrato come Firefox utilizzerà l’IA per generare didascalie di immagini, migliorando l’accessibilità per chi si affida a tecnologie assistive. Le didascalie, o “testo alternativo”, forniscono il contesto necessario ai lettori, ma spesso vengono trascurate, lasciando quasi la metà delle immagini senza descrizioni adeguate. Grazie ai recenti progressi dell’IA, è ora possibile eseguire modelli di apprendimento automatico locali per generare automaticamente queste didascalie, senza inviare informazioni sensibili ai server.

Novità nella Release 130 di Firefox

La release 130 di Firefox, disponibile nel Nightly Channel, introdurrà una nuova funzionalità per l’editor PDF che utilizza piccoli modelli di apprendimento automatico basati su Transformer per generare testo alternativo. Mozilla assicura che questa funzione non richiederà un uso intensivo delle risorse, rendendola accessibile anche sui dispositivi meno potenti.

Efficienza e Privacy con Modelli Locali

I modelli di apprendimento automatico utilizzati possono generare testo alternativo con oltre 200 milioni di parametri, occupando meno di 200 MB di spazio su disco e producendo risultati in pochi secondi. L’uso di modelli locali presenta diversi vantaggi, tra cui una migliore privacy, efficienza delle risorse, maggiore trasparenza, minori emissioni di CO2 e aggiornamenti frequenti con continui miglioramenti.

Conclusione

L’integrazione dell’IA in Firefox per generare didascalie di immagini rappresenta un significativo passo avanti nell’accessibilità del web. Mozilla continua a dimostrare il suo impegno nel migliorare l’esperienza degli utenti, rendendo il web più inclusivo per tutti.