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Voxel Informatica s.a.s.

Google dice addio a goo.gl

Google ha annunciato che tra poco più di un anno tutti i link accorciati dal servizio goo.gl smetteranno di funzionare. Questa decisione segna la fine definitiva di un percorso di dismissione avviato da tempo. Il servizio goo.gl, introdotto nel 2009, ha permesso di abbreviare i collegamenti alle pagine web e ad altri contenuti su Internet, facilitandone la gestione e la condivisione. Tuttavia, il 25 agosto 2025, questi URL non saranno più operativi.

goo.gl: L’addio definitivo previsto per il 2025

Per chi non fosse familiare, goo.gl è stato uno strumento popolare per la creazione di URL brevi, come trasformare https://www.voxel-informatica.it/goo-gl-addio-url-non-funzionanti/ in https://goo.gl/******. A partire dal 23 agosto 2024, i link generati mostreranno una pagina di intermezzo con un messaggio relativo alla dismissione del servizio prima di portare a destinazione. Il servizio cesserà definitivamente il 25 agosto 2025.

Il declino dell’URL shortener di Google

Google ha spiegato che la decisione è dovuta a un cambiamento radicale nelle modalità di ricerca e fruizione dei contenuti su Internet. Inoltre, sono stati resi disponibili numerosi URL shortener alternativi nel tempo. Tuttavia, per chi si troverà ad affrontare collegamenti non più funzionanti, questa può sembrare una magra consolazione. Questo cambiamento rischia di alimentare il fenomeno del decadimento digitale, che erode progressivamente quanto presente online e rende più difficoltoso l’accesso alle risorse.

Una lunga storia: dal lancio alla dismissione

Il servizio goo.gl è stato lanciato a dicembre 2009, inizialmente legato a Google Toolbar e Feedburner, diventando poi un’entità autonoma l’anno successivo. Già dall’aprile 2018 non accettava nuovi utenti e dal 2019 ha smesso di accorciare nuovi link. Ora, con la chiusura definitiva all’orizzonte, è chiaro che Google considera superata la necessità di un proprio servizio di URL shortening, data la vasta disponibilità di alternative.


Aggiornamenti come questo sono cruciali per chi gestisce contenuti online, poiché la perdita di URL funzionanti può avere un impatto significativo sulla fruibilità delle risorse. Continuate a seguirci per ulteriori notizie e consigli su come adattarsi ai cambiamenti nel mondo digitale.

Linux Cresce Ancora: Il Market Share Torna Sopra il 4%

Secondo le nuove statistiche condivise da StatCounter, aggiornate a fine giugno 2024, Linux sta registrando una nuova crescita in termini di market share, superando nuovamente il 4% e attestandosi al 4,05%. Questo risultato era già stato raggiunto alcuni mesi fa, seguito da un lieve calo.

Sistemi Operativi Desktop: Linux torna a crescere

Rispetto a maggio, Linux ha segnato una variazione positiva del +0,28%. È importante notare che queste statistiche escludono i dispositivi basati su ChromeOS, nonostante condividano lo stesso kernel, e si concentrano esclusivamente su distribuzioni come Ubuntu, Fedora e Linux Mint. Al contrario, la piattaforma di Google destinata ai Chromebook è scivolata all’1,93% (-0,57%).

La situazione di Windows: Windows 11 in crescita, calo per Windows 10

Anche per Microsoft ci sono cambiamenti significativi. Considerando tutte le versioni di Windows in circolazione, il sistema operativo occupa il 72,81% del mercato, registrando un calo dell’1,10%.

Un’analisi più dettagliata mostra che Windows 11 è in crescita, sfiorando il 30% (29,75%, +2,08%), a scapito del predecessore Windows 10, che per il secondo mese consecutivo ha perso quota, attestandosi al 66,04% (-2,30%). Nonostante la distribuzione ancora massiva nel settore PC, l’impegno di Microsoft per incentivare l’upgrade a Windows 11 sta iniziando a dare i suoi frutti, anche se il tempo stringe considerando la scadenza del supporto ufficiale per Windows 10 fissata per ottobre 2025. È improbabile che si assista a un avvicendamento completo tra le due versioni entro poco più di un anno.

Le vecchie versioni di Windows: un resiliente W7

Infine, è interessante notare che alcune versioni obsolete di Windows continuano a essere utilizzate da un gruppo di utenti fedeli. Windows 7, ad esempio, ha registrato una crescita, attestandosi al 2,96% (+0,30%). Anche Windows 8.1 (0,40%, -0,03%) e Windows 8 (0,36%, +0,12%) mantengono una piccola, ma presente, quota di mercato.

In sintesi, il panorama dei sistemi operativi desktop mostra una crescita interessante per Linux, una continua transizione tra le versioni di Windows e una persistenza di alcune edizioni più datate del sistema operativo di Microsoft.

Guida per passare ad un account locale su Windows

Recentemente, Microsoft ha pubblicato sul suo sito ufficiale una guida su come gli utenti possono passare da un account locale a un account Microsoft sui propri PC Windows. Successivamente, l’azienda ha aggiornato la guida includendo una sezione separata per la migrazione inversa: da un account Microsoft a un account locale.

Il Ripristino della Guida dopo la Rimozione

In un primo momento, Microsoft ha rimosso la sezione dedicata alla migrazione verso un account locale, suscitando notevole malcontento tra gli utenti. Probabilmente a causa delle reazioni negative, l’azienda di Redmond ha deciso di ripristinare questa parte della guida, dimostrando di ascoltare le preferenze dei propri utenti.

La Nuova Guida Online per il Passaggio da un Account Microsoft a un Account Locale su Windows 11

Microsoft promuove l’utilizzo degli account online durante la configurazione di Windows 11, offrendo vantaggi come l’integrazione semplificata dei servizi Microsoft, maggiore sicurezza e sincronizzazione dei dati su diversi dispositivi. Tuttavia, molti utenti preferiscono ancora utilizzare account locali per una maggiore riservatezza dei dati o per la facilità d’uso.

Istruzioni per il Passaggio da un Account Microsoft a un Account Locale

Microsoft ha ora ripristinato e aggiornato la guida per spiegare come passare da un account Microsoft a un account locale su Windows 11. Ecco i passaggi da seguire:

  1. Aprire l’applicazione Impostazioni sul dispositivo Windows.
  2. Selezionare “Account” e quindi “Informazioni personali”. È possibile accedere a questa sezione anche digitando “Informazioni personali” nella barra di ricerca.
  3. Se si utilizza un account Microsoft, verrà visualizzata l’opzione “Accedi con un account locale”. Fare clic su di essa.
  4. Inserire un nome utente, una password e un suggerimento per la password. Il nome utente deve essere unico sul dispositivo.
  5. Fare clic su “Avanti”, quindi su “Disconnetti e termina”.
  6. Ricollegarsi al dispositivo utilizzando il nuovo account locale.

Consigli di Sicurezza

Quando si utilizza un account locale, è altamente consigliato creare un disco di ripristino della password. In caso di dimenticanza della password e in assenza di questo disco, non sarà possibile recuperare l’accesso al proprio account.

Guida per il Recupero della Password

Microsoft ha inoltre pubblicato una nuova guida su come reimpostare la password di un account Microsoft o di un account locale, un’informazione preziosa per chiunque dimentichi le proprie credenziali di accesso.

Con queste istruzioni, gli utenti hanno ora a disposizione una risorsa completa per gestire i propri account, sia locali che Microsoft, su Windows 11, garantendo un’esperienza d’uso più flessibile e sicura.

StrelaStealer: Il Nuovo Malware

Gli analisti di SonicWall hanno recentemente rilevato una nuova ondata di attacchi informatici attribuiti a StrelaStealer, un malware particolarmente sofisticato che utilizza JavaScript per sottrarre credenziali. Questo tipo di malware ha riacceso le preoccupazioni sulla sicurezza informatica, in quanto mira principalmente a utenti e organizzazioni europee.

Cos’è StrelaStealer

StrelaStealer è un tipo di malware noto come “credential stealer”, progettato per rubare informazioni sensibili come nomi utente, password e altre credenziali di accesso. La particolarità di StrelaStealer risiede nel suo utilizzo di JavaScript per eseguire le sue operazioni malevole, rendendolo sia efficiente che difficilmente rilevabile dai sistemi di sicurezza tradizionali.

Come StrelaStealer Ruba le Credenziali

Secondo l’analisi di SonicWall, StrelaStealer si diffonde principalmente attraverso email di phishing. Queste email contengono allegati o link a siti web compromessi che, una volta aperti o cliccati, eseguono script JavaScript nascosti. Questi script iniziano il processo di infezione del sistema, spesso sfruttando vulnerabilità del browser o del sistema operativo.

Una volta installato, StrelaStealer agisce in modo discreto per catturare le credenziali memorizzate nei browser e in altre applicazioni. I dati raccolti vengono quindi inviati a server controllati dai cybercriminali, i quali possono utilizzare queste informazioni per ulteriori attacchi o per vendere le credenziali sul dark web.

Tecniche di Evasione

Uno degli aspetti più preoccupanti di StrelaStealer è la sua capacità di evitare il rilevamento. Utilizzando JavaScript, il malware riesce a passare inosservato attraverso molte delle difese tradizionali basate su firme.

Inoltre, StrelaStealer adotta tecniche avanzate di offuscamento del codice, rendendo ancora più difficile per gli analisti di sicurezza individuare e comprendere il comportamento del malware. AlienVault ha riportato che StrelaStealer utilizza tecniche di evasione avanzate, come il rilevamento dell’ambiente sandbox, per evitare l’analisi da parte dei ricercatori di sicurezza. Questo comportamento avanzato consente al malware di operare inosservato per periodi più lunghi, aumentando il potenziale danno.

Obiettivi Geografici e Settoriali di StrelaStealer

La recente ondata di attacchi StrelaStealer ha preso di mira specificamente l’Europa, con un’attenzione particolare verso le aziende del settore finanziario, sanitario e tecnologico. Questo focus geografico e settoriale suggerisce che i cyber criminali dietro StrelaStealer stanno adottando una strategia mirata per massimizzare il potenziale impatto delle loro attività malevole.

Dettagli sui Server di Comando e Controllo

L’analisi di AlienVault include anche una mappa dettagliata dei server di comando e controllo (C2) utilizzati da StrelaStealer. Questi server sono situati in varie regioni europee, tra cui Spagna, Germania, Polonia e Italia. La distribuzione geografica dei server C2 indica un’infrastruttura ben organizzata, progettata per garantire la resilienza e la continuità delle operazioni malevole.

Indicatori di Compromissione (IoC) di StrelaStealer

Gli indicatori di compromissione (IoC) rilevati includono diversi indirizzi IP e URL utilizzati da StrelaStealer per comunicare con i suoi server di comando e controllo. Questi IoC sono cruciali per il rilevamento e la mitigazione del malware, permettendo alle organizzazioni di aggiornare le loro difese e bloccare le connessioni verso questi endpoint malevoli. Dalla tabella estratta dal report, alcuni degli IoC rilevati includono:

Questi indicatori sono essenziali per identificare e bloccare le comunicazioni del malware.

Misure di Prevenzione

Per proteggersi da StrelaStealer, SonicWall consiglia una serie di misure preventive:

  1. Educazione degli Utenti: È fondamentale che gli utenti siano consapevoli dei rischi legati alle email di phishing e sappiano riconoscere i segnali di un possibile attacco.
  2. Aggiornamento Regolare del Software: Mantenere aggiornati il sistema operativo e tutte le applicazioni è essenziale per ridurre le vulnerabilità sfruttabili.
  3. Utilizzo di Soluzioni di Sicurezza Avanzate: Implementare software di sicurezza che utilizzano tecniche di rilevamento basate sul comportamento può migliorare significativamente la capacità di identificare minacce come StrelaStealer.
  4. Controlli di Accesso e Autenticazione Multi-Fattore (MFA): L’adozione di MFA può limitare il danno che un furto di credenziali può causare, rendendo più difficile per i cybercriminali accedere ai sistemi anche se in possesso delle password.

StrelaStealer rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza informatica, e adottare misure preventive adeguate è essenziale per proteggere le informazioni sensibili delle organizzazioni e degli utenti.

L’AI nella Cybersecurity

Le aziende che adottano la tecnologia stanno preparando il terreno per un futuro brillante in un mondo che cambia a un ritmo accelerato. Settori come l’intrattenimento, i nuovi prodotti e gli affari sono stati rivoluzionati dalla digitalizzazione. In questo contesto, i fornitori di servizi, equipaggiati con gli strumenti necessari, possono soddisfare immediatamente le richieste dei clienti.

Tuttavia, l’era digitale presenta anche numerosi svantaggi. Tra i rischi maggiori vi è la possibilità di perdere i propri dati personali. Negli ultimi dieci anni, i casi di furto d’identità, violazione dei dati e perdite finanziarie sono aumentati esponenzialmente. I cyberattacchi sono pervasivi e colpiscono individui, aziende e nazioni. Gli attori delle minacce possono operare da qualsiasi luogo del mondo, rendendo essenziale per le aziende migliorare costantemente la propria postura di sicurezza informatica.

Il Duplice Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Sicurezza Aziendale

L’intelligenza artificiale (IA) ha non solo migliorato la cybersicurezza, ma ha anche rivoluzionato la fornitura di servizi. Si stima che il 15% delle aziende a livello mondiale abbia incorporato l’IA nei propri processi. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie può portare con sé sia vantaggi sia rischi. Gli hacker possono sfruttare la stessa tecnologia usata per proteggere le aziende se queste ultime non adottano misure di sicurezza adeguate.

Importanza di un Aggiornamento Costante

Per mantenere la sicurezza aziendale, è cruciale aggiornare regolarmente le soluzioni di sicurezza basate sull’IA. Le aziende devono implementare segnali codificati unici che le tecnologie AI possano interpretare come minacce. Una valutazione regolare del rischio di cybersecurity aiuta a mantenere i sistemi di intelligenza artificiale sempre pronti. In caso di attacco, è fondamentale analizzare come gli hacker abbiano avuto accesso ai sistemi e creare rilevamenti per bloccare future intrusioni simili.

La Sfida della Sicurezza Machine-to-Machine

In un contesto aziendale sempre più automatizzato, le interazioni machine-to-machine riducono la necessità di intervento umano, ma amplificano anche i rischi. Un virus che si diffonde in una rete automatizzata può causare danni rapidamente, sottolineando l’importanza di un controllo rigoroso dell’accesso ai sistemi informatici.

L’Evoluzione degli Attacchi Informatici

Gli attacchi informatici sono diventati sempre più organizzati e metodici. Gli hacker cercano continuamente di aggirare le misure di sicurezza più efficaci. Le loro imprese criminali, spesso ben finanziate, sono dotate di risorse significative e strutture organizzative avanzate. Questo rende l’automazione delle difese aziendali non solo un vantaggio, ma una necessità.

Migliorare la Sicurezza Informatica con l’IA

L’intelligenza artificiale è essenziale nel rafforzamento della cybersecurity. I sistemi AI sono in grado di rilevare attività sospette e limitare l’accesso fino all’autorizzazione. Basati sul Machine Learning, questi sistemi apprendono dai dati storici per distinguere tra accessi legittimi e fraudolenti. La precisione e la velocità con cui l’IA identifica le minacce superano di gran lunga le capacità umane, prevenendo attacchi che potrebbero costare milioni alle aziende.

Operazioni di Intelligenza Artificiale

I sistemi di IA utilizzano reti di computer addestrate per identificare e prevenire le minacce. Sebbene l’IA operi per lo più autonomamente, può ricevere indicazioni per la valutazione e la classificazione dei rischi. Questo approccio permette di prendere decisioni informate e potenziare le capacità dell’IA contro minacce come ransomware e malware.

Vantaggi dell’IA nella Cybersecurity

L’IA offre molteplici vantaggi nel campo della cybersecurity:

  • Rilevamento delle Minacce: L’IA può riconoscere nuove minacce e attività dannose, rilevando modelli sospetti e attacchi prima che si infiltrino nei sistemi.
  • Gestione dei Bot: L’IA distingue tra bot legittimi e maligni, migliorando la sicurezza del traffico web.
  • Valutazione del Rischio: L’IA aiuta a creare registri degli utenti e delle applicazioni, anticipando i rischi e distribuendo le risorse in modo strategico.
  • Protezione degli Endpoint: L’IA stabilisce un comportamento di base per ogni dispositivo, offrendo una protezione maggiore rispetto ai tradizionali software antivirus.
  • Rilevamento del Phishing: L’IA identifica e monitora i siti di phishing, permettendo risposte rapide e prevenendo accessi non autorizzati.

Conclusione

In conclusione, l’intelligenza artificiale ha trasformato significativamente la cybersecurity, migliorando le difese aziendali e rendendo più efficienti le operazioni quotidiane. Tuttavia, i progressi tecnologici hanno anche dato agli hacker strumenti più sofisticati per colpire le aziende. Per prevenire le crisi e migliorare la resilienza, l’IA è diventata indispensabile nel monitoraggio e nel rilevamento delle minacce, guidando le risposte agli incidenti e rafforzando la sicurezza delle organizzazioni. Nonostante alcune sfide, l’IA rappresenta un elemento chiave per il futuro della cybersecurity.

Apple Intelligence

Apple ha finalmente fatto il grande salto nell’intelligenza artificiale, annunciando la sua nuova soluzione chiamata Apple Intelligence. Questa tecnologia rivoluzionaria si distingue per la sua profonda integrazione nei sistemi operativi e nelle app Apple, con la capacità di elaborare molte richieste direttamente sul dispositivo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Comprensione del Linguaggio Naturale e Strumenti di Scrittura

Apple Intelligence sarà in grado di comprendere il linguaggio naturale e offrirà una serie di strumenti di scrittura a livello di sistema. Gli utenti potranno interagire con applicazioni come Mail, Notes, Safari, Pages, Keynote e app di terze parti, facilitando la scrittura e la rielaborazione dei testi. Ma non si tratta solo di testo: la tecnologia sarà in grado di comprendere immagini, azioni e operazioni legate al contesto personale dell’utente.

Creazione di Contenuti e Immagini Personalizzate

Immaginate di voler creare un’immagine per augurare buon compleanno a un amico: basterà descrivere l’immagine desiderata e Apple Intelligence farà il resto, tutto senza uscire da iMessage. Una delle funzioni più interessanti è Genmoji, che permetterà di generare emoji personalizzati.

Funzionalità Avanzate e Comprensione del Codice

Apple Intelligence potrà anche compiere azioni complesse, come la comprensione di linguaggi di programmazione su Mac. Uno dei suoi punti di forza è l’accesso alle informazioni personali e al contesto, ovvero ciò che appare sul display del dispositivo. Importante sottolineare che i dati non verranno condivisi né elaborati in cloud, ma rimarranno al sicuro all’interno del dispositivo.

Siri e Digitazione Assistita

Un’altra novità è la possibilità di digitare su Siri: basterà toccare due volte nella parte inferiore dello schermo per visualizzare una tastiera, gestibile anche con la voce. Siri sarà in grado di trovare foto, estrarre dati e inserirli in moduli automaticamente. Inoltre, Siri guadagnerà nuove funzionalità e capacità di interazione con le applicazioni grazie a nuove API e framework a disposizione degli sviluppatori.

Integrazione con Mail e ChatGPT

Apple Intelligence offrirà una grande integrazione con Mail, permettendo di identificare contenuti, scrivere risposte automatiche, elaborare riepiloghi e molto altro, migliorando notevolmente la produttività. Sarà anche possibile integrare modelli esterni, inclusa l’esperienza con ChatGPT alimentata da GPT-4, integrato in Siri. Gli utenti potranno accedere a ChatGPT gratuitamente senza creare un account, e le richieste non verranno registrate. Gli abbonati a ChatGPT potranno usufruire delle funzionalità a pagamento all’interno delle esperienze.

Disponibilità e Compatibilità

Apple Intelligence sarà disponibile su iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. Sarà supportata da iPhone 15 Pro, iPad e Mac con chip M1 e versioni successive. Il lancio in lingua inglese americana è previsto per quest’estate, mentre la versione beta sarà disponibile questo autunno come parte di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. Altre lingue e piattaforme seguiranno entro la fine dell’anno.

Apple Intelligence rappresenta un passo avanti significativo per Apple, offrendo un’esperienza utente più integrata e sicura grazie all’elaborazione locale delle informazioni. Siamo entusiasti di vedere come questa nuova tecnologia trasformerà il modo in cui utilizziamo i dispositivi Apple.

Integrazione IA su Firefox

Mozilla, seguendo l’esempio di molte altre aziende tecnologiche, sta integrando l’intelligenza artificiale nel suo browser Firefox per migliorare l’accessibilità.

Didascalie Generate dall’IA per le Immagini su Firefox

In un recente post su Mozilla Hacks, Tarek ZIade ha illustrato come Firefox utilizzerà l’IA per generare didascalie di immagini, migliorando l’accessibilità per chi si affida a tecnologie assistive. Le didascalie, o “testo alternativo”, forniscono il contesto necessario ai lettori, ma spesso vengono trascurate, lasciando quasi la metà delle immagini senza descrizioni adeguate. Grazie ai recenti progressi dell’IA, è ora possibile eseguire modelli di apprendimento automatico locali per generare automaticamente queste didascalie, senza inviare informazioni sensibili ai server.

Novità nella Release 130 di Firefox

La release 130 di Firefox, disponibile nel Nightly Channel, introdurrà una nuova funzionalità per l’editor PDF che utilizza piccoli modelli di apprendimento automatico basati su Transformer per generare testo alternativo. Mozilla assicura che questa funzione non richiederà un uso intensivo delle risorse, rendendola accessibile anche sui dispositivi meno potenti.

Efficienza e Privacy con Modelli Locali

I modelli di apprendimento automatico utilizzati possono generare testo alternativo con oltre 200 milioni di parametri, occupando meno di 200 MB di spazio su disco e producendo risultati in pochi secondi. L’uso di modelli locali presenta diversi vantaggi, tra cui una migliore privacy, efficienza delle risorse, maggiore trasparenza, minori emissioni di CO2 e aggiornamenti frequenti con continui miglioramenti.

Conclusione

L’integrazione dell’IA in Firefox per generare didascalie di immagini rappresenta un significativo passo avanti nell’accessibilità del web. Mozilla continua a dimostrare il suo impegno nel migliorare l’esperienza degli utenti, rendendo il web più inclusivo per tutti.

ChatGPT-5 all’Orizzonte

Nel dinamico mondo dell’informatica, le innovazioni non smettono mai di sorprenderci. Recentemente, l’attenzione del settore si è concentrata sull’annuncio della prossima versione del modello di linguaggio di OpenAI: ChatGPT-5. Dopo il successo delle precedenti iterazioni, ChatGPT-5 promette di ridefinire ulteriormente le capacità dell’intelligenza artificiale generativa, portando con sé una serie di miglioramenti e nuove funzionalità.

L’Evoluzione di ChatGPT

La serie di modelli ChatGPT ha visto una crescita esponenziale in termini di capacità e applicazioni. ChatGPT-3 ha rappresentato un punto di svolta, dimostrando la capacità di generare testo coerente e contestualmente rilevante su una vasta gamma di argomenti. Con ChatGPT-4, abbiamo assistito a un ulteriore salto di qualità, con un aumento della complessità delle conversazioni che l’IA è in grado di gestire, una comprensione più profonda del contesto e una maggiore capacità di gestire compiti specifici.

Novità di ChatGPT-5

Con l’annuncio di ChatGPT-5, OpenAI ha rivelato alcune delle caratteristiche chiave che possiamo aspettarci:

  1. Comprensione Contestuale Avanzata: ChatGPT-5 promette una comprensione contestuale ancora più raffinata, riducendo ulteriormente il rischio di risposte fuori luogo e migliorando la coerenza delle conversazioni.
  2. Miglioramento della Personalizzazione: Una delle principali richieste degli utenti era la capacità di personalizzare il comportamento e il tono del modello. ChatGPT-5 risponde a questa esigenza con strumenti di personalizzazione più avanzati, permettendo agli utenti di adattare l’IA ai loro specifici bisogni e preferenze.
  3. Efficienza Energetica: In un’era in cui la sostenibilità è fondamentale, ChatGPT-5 è stato sviluppato con un occhio di riguardo all’efficienza energetica. Questo non solo riduce l’impronta ecologica del modello, ma permette anche una maggiore accessibilità in termini di costi operativi.
  4. Integrazione Multimodale: Un’altra caratteristica innovativa è l’integrazione multimodale, che permette a ChatGPT-5 di elaborare e generare non solo testo, ma anche immagini e suoni. Questo amplia enormemente le applicazioni del modello, rendendolo uno strumento versatile per creatori di contenuti, sviluppatori e ricercatori.

Implicazioni e Futuro

L’introduzione di ChatGPT-5 non è solo un traguardo tecnologico, ma anche un indicatore delle potenzialità future dell’intelligenza artificiale. Con modelli sempre più sofisticati, le applicazioni dell’IA stanno espandendosi in settori come l’assistenza sanitaria, l’educazione, il customer service e la creazione di contenuti. Tuttavia, con grandi potenzialità derivano anche grandi responsabilità. È fondamentale che lo sviluppo di queste tecnologie sia accompagnato da un forte impegno etico, garantendo che l’IA venga utilizzata in modo equo e responsabile.

Conclusione

ChatGPT-5 rappresenta un nuovo entusiasmante capitolo nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa. Con le sue innovazioni, potrebbe ridefinire il modo in cui interagiamo con le macchine, rendendo l’IA una presenza sempre più integrata e utile nella nostra vita quotidiana. Non resta che attendere il suo rilascio per esplorare appieno le sue potenzialità e vedere come trasformerà il panorama tecnologico.

Fine del Supporto Windows 10 21H2

Microsoft ha annunciato che il supporto per Windows 10 21H2 terminerà a giugno, il che significa la cessazione degli aggiornamenti mensili di sicurezza. Questo vale anche per le edizioni Enterprise ed Education, rendendo cruciale aggiornare i sistemi operativi per evitare vulnerabilità di sicurezza.

A partire dall’11 giugno 2024, i sistemi con Windows 10 21H2, noto anche come Windows 10 November 2021 Update, non riceveranno più aggiornamenti mensili contenenti correzioni di bug e patch di sicurezza. I clienti che richiederanno assistenza dopo questa data verranno invitati ad aggiornare i propri dispositivi alla versione più recente di Windows 10 o a passare a Windows 11.

Le edizioni Home, Pro, Pro Education e Pro for Workstations di Windows 10 21H2 hanno già raggiunto la fine del supporto durante il Patch Tuesday di giugno 2023, rendendo ancora più urgente per gli utenti aggiornare il proprio sistema operativo. Attualmente, Windows 10 22H2 e Windows 11 23H2 sono disponibili per tutti gli utenti tramite Windows Update, e Windows 10 22H2 viene installato automaticamente sui dispositivi consumer e aziendali non gestiti per garantire protezione e un funzionamento ottimale.

Inoltre, Microsoft ha iniziato l’installazione forzata di Windows 11 23H2 sui dispositivi idonei che hanno già raggiunto o sono prossimi alla fine del supporto per Windows 10 21H2. Questo processo è iniziato con l’aggiornamento automatico a Windows 11 22H2 prima del termine del supporto l’11 ottobre. L’azienda ha rilasciato Windows 11 23H2 il 31 ottobre, un mese dopo averlo distribuito ai Windows Insider nel Release Preview Channel per test aziendali. L’aggiornamento attiva le funzionalità fornite nei precedenti aggiornamenti 22H2 che erano ancora in attesa di abilitazione.

Gli utenti e le aziende sono invitati ad aggiornare i propri sistemi operativi il prima possibile per garantire sicurezza e prestazioni ottimali.

Google I/O 2024: Novità AI Gemini

Guardando le gradinate affollate dell’anfiteatro Shoreline, a pochi passi dal campus di Google, Sundar Pichai ha scherzato: “Oggi abbiamo pronunciato la parola AI circa 120 volte. Credo si tratti di un record”.

Il pubblico ha riso di gusto, poiché il calcolo era stato effettuato da un’intelligenza artificiale che aveva analizzato tutti i discorsi dei relatori di Google I/O, la conferenza annuale che il colosso tech fondato nel 1998 da Sergey Brin e Larry Page dedica agli sviluppatori.

L’ironia di Pichai, amministratore delegato di Google e Alphabet, ha chiuso un’edizione dominata da una tecnologia che è letteralmente sulla bocca di tutti e in ogni prodotto che Google sta sviluppando. A partire dai modelli di IA creati da Google DeepMind, che sono il vero “motore” dell’intelligenza artificiale targata Google. Gemini Nano, Gemini Pro, Gemini Pro 1.5 e Gemini Ultra, annunciati nei mesi scorsi, rappresentano l’intelligenza artificiale più avanzata prodotta finora dal laboratorio di Google DeepMind.

Durante Google I/O è stato annunciato anche un nuovo modello, Gemini 1.5 Flash, da Demis Hassabis, CEO di Google DeepMind e pioniere dell’intelligenza artificiale generativa. Sebbene sia un modello più leggero rispetto a Gemini 1.5 Pro, Gemini 1.5 Flash offre comunque performance notevoli in termini di “ragionamento multimodale su grandi quantità di informazioni”. Un’IA “multimodale”, infatti, è capace di gestire diversi input – audio, testo, immagini e video – e di generare contenuti altrettanto diversificati.

“Gemini 1.5 Flash eccelle nei riassunti, nelle conversazioni con gli utenti, nella descrizione di immagini e video, nell’estrazione di dati da documenti lunghi e tabelle, e molto altro”, ha spiegato Hassabis. Ci riesce grazie a un processo chiamato “distillazione”, in cui “le conoscenze e le abilità più importanti di un modello più grande vengono trasferite a un modello più piccolo ed efficiente”.

I modelli di IA targati Gemini sono alla base anche del nuovo “Project Astra”. Demis Hassabis ha svelato il progetto attraverso un video che ha strappato diversi applausi al pubblico di Google I/O, soprattutto quando l’IA ha aiutato una ragazza a ritrovare un oggetto smarrito.

“Dove ho dimenticato i miei occhiali?”. “Sono lì, sulla scrivania, accanto alla mela rossa”.

Questa conversazione, tipicamente umana, si è svolta tra una persona e un’intelligenza artificiale. Gli occhiali da vista appartenevano a una ricercatrice di Google DeepMind, mentre la voce sintetica che ha suggerito dove cercare l’oggetto smarrito apparteneva a Gemini.

Prima di individuare gli occhiali, Gemini aveva riconosciuto, “guardando” fuori dalla finestra, il quartiere di Londra in cui si trovava. Aveva decifrato alcune linee di codice di programmazione presenti sul monitor di un computer, spiegando “a voce alta” quale fosse la loro natura e il loro compito.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla capacità dell’intelligenza artificiale di analizzare un flusso di immagini in diretta. La fotocamera dello smartphone della ricercatrice ha permesso a Gemini di “vedere”. Uno dei modelli sviluppati recentemente da Google DeepMind – Gemini Nano, Pro e Ultra – ha consentito all’IA di esprimersi con un linguaggio naturale e fluente, un’abilità che fino a poco tempo fa era esclusiva degli esseri umani.

L’esempio degli occhiali smarriti aiuta a comprendere il futuro che ci attende. Un futuro che si è materializzato davanti agli occhi di 5mila persone accorse a Mountain View, la città della Silicon Valley che ospita il quartier generale di Google e che, per un giorno, è diventata il centro del mondo dell’intelligenza artificiale.

Google ha di fatto annunciato l’epoca degli “AI Agent”, i prossimi assistenti virtuali dotati di IA a cui Sundar Pichai ha riservato una parte del suo discorso. “Sono sistemi intelligenti capaci di ragionare, pianificare, memorizzare e risolvere problemi – ha detto Pichai – per fare qualcosa al posto vostro ma comunque sempre sotto la vostra supervisione”.

Pichai ha mostrato, per esempio, quanto possa essere utile un “AI Agent” quando si deve restituire un paio di scarpe acquistate online, ma di un numero sbagliato. Tutte le operazioni noiose e laboriose che si fanno in questi casi – generare un’etichetta di reso e prendere un appuntamento con un corriere – l’IA potrà farle da sola.

“Ma questo richiede comunque la vostra supervisione” ha raccomandato Pichai, anticipando le preoccupazioni su quali potrebbero essere gli effetti indesiderati di un futuro in cui alcune decisioni che spettano agli esseri umani saranno delegate alle macchine.

Gli agenti dotati di IA rappresentano un significativo passo in avanti rispetto ad assistenti virtuali come Alexa, Siri o Google Assistant, programmati per comprendere il linguaggio naturale ma solo al fine di rispondere a domande specifiche e compiere azioni determinate.

Con gli assistenti che abbiamo utilizzato finora, insomma, non era possibile conversare veramente. Per tre motivi: il tempo di risposta è molto elevato, la loro “memoria” è inesistente e nessuno di loro può guardare il mondo. Ora tutto questo sta per cambiare. Non è solo un annuncio, o uno scenario frutto di un video editato per accrescere le capacità dell’intelligenza artificiale. Google ha fatto questo errore a dicembre scorso, quando ha presentato Gemini con un video che poi si è rivelato fake, poiché le risposte dell’IA erano state accelerate. Ma stavolta parliamo di una “magia” che avviene davvero, e soprattutto in tempo reale.

Per raccontarla al meglio, Google nella sua demo si è lasciata sfuggire un dettaglio curioso, che ha subito alimentato speculazioni. Gli occhiali protagonisti del video girato da Google DeepMind, infatti, non sono occhiali qualsiasi: hanno videocamere, microfono e speaker integrati, che permettono a chi li indossa di interagire con l’IA tenendo le mani libere.

Si tratta di un dispositivo simile ai Ray-Ban prodotti da Luxottica in collaborazione con Meta, attraverso cui accedere alla Meta AI che fornisce informazioni in tempo reale – ma con tempi di risposta decisamente superiori a quelli di Gemini – su ciò che entra nella visuale di chi indossa gli occhiali smart.

Notando il clamore suscitato dagli occhiali, Google si è trovata costretta a diffondere una precisazione: “Gli occhiali mostrati sono un prototipo di ricerca funzionante sviluppato dal nostro team AR. Al momento non abbiamo informazioni da condividere riguardo a un eventuale lancio sul mercato. Guardando al futuro, prevediamo che le funzionalità dimostrate con Project Astra possano essere utilizzate attraverso dispositivi indossabili e altre tecnologie di generazione futura”.

“È facile immaginare un futuro in cui puoi avere un assistente esperto al tuo fianco tramite il tuo telefono o gli occhiali – ha detto Demis Hassabis al pubblico di Google I/O -. Alcune di queste funzionalità arriveranno sui prodotti Google, come l’app Gemini, entro la fine dell’anno”.

Hassabis ha poi spiegato più nel dettaglio il senso di “Project Astra”. “Per essere davvero utili, gli agenti virtuali devono capire e rispondere al mondo complesso e dinamico proprio come le persone – ha detto Hassabis – devono assimilare e ricordare ciò che vedono e sentono per comprendere il contesto e agire di conseguenza. Devono inoltre essere proattivi, personalizzabili e istruibili, in modo che gli utenti possano interagire con loro in modo naturale e senza ritardi”.

“Sebbene abbiamo fatto progressi incredibili nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale in grado di comprendere informazioni multimodali (audio e video), ridurre il tempo di risposta a un livello colloquiale è una sfida ingegneristica difficile. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato per migliorare il modo in cui i nostri modelli percepiscono, ragionano e conversano per rendere il ritmo e la qualità dell’interazione più naturali. Questi agenti sono stati costruiti utilizzando il nostro modello Gemini e altri modelli creati specificamente per elaborare le informazioni più velocemente, codificando continuamente i fotogrammi video, combinando l’input video e vocale in una cronologia degli eventi e memorizzando queste informazioni per un richiamo efficiente”.

Sul palco del Google I/O, Hassabis ha trovato il tempo di annunciare due nuovi modelli di IA generativa. Il primo si chiama Veo ed è un modello che genera video di alta qualità a partire da un testo, con risoluzione 1080p e durata oltre il minuto. “Veo offre un livello di controllo creativo senza precedenti – ha detto Hassabis – e riesce a comprendere termini come “timelapse” o “riprese aeree di un paesaggio”.

Il secondo modello annunciato dal CEO di Google DeepMind è un aggiornamento di un’IA già esistente: Imagen 3, l’IA capace di generare immagini realistiche. Imagen 3 prende il posto di Imagen 2, il vecchio modello finito qualche tempo fa al centro delle critiche per la sua tendenza a rappresentare, nelle immagini che produceva, un’umanità fin troppo diversificata (nazisti e vichinghi neri, per esempio).

Entrambi i modelli di IA per la generazione di video e immagini annunciati a Google I/O non saranno immediatamente disponibili in Europa e dunque in Italia.